Storia ed importanza

Cosa significa classificare un bene? Classificare significa individuare la classe merceologia di un bene secondo i criteri merceologici definiti nella nomenclatura combinata. La qualità di un prodotto, definibile attraverso la voce doganale, è uno dei quattro elementi che compongono l’accertamento doganale: elemento che quindi potrebbe essere contestato dalle autorità doganali in fase di revisione di accertamento nel termine di prescrizione di tre anni. Una corretta classificazione risulta essere fondamentale in quanto può evitare ricadute giuridiche e fiscali molto pesanti.

Si può pensare alla classificazione come ad un grande armadio avente diversi cassetti e cassettini dove sono contenuti, a seconda delle loro caratteristiche, differenti prodotti. Classificare significa definire i criteri da seguire per sistemare all’interno dei vari cassetti tutti i prodotti che si possiedono. Ad esempio, se si hanno 10.000 dischi si può decidere di classificarli per autore, per anno di incisione o per genere (i criteri) e in base a questi si riduce la popolazione totale di dischi in diverse classi (i cassetti). Perciò, classificare significa ridurre la popolazione di merce oggetto di scambi commerciali in diverse classi distinte a seconda delle specifiche caratteristiche dei beni. Ciascuna classe deve rispondere a due criteri:

il criterio di esclusività: ciascun oggetto da classificare deve trovare posto in una sola classe; le classi devono escludersi a vicenda e mai sovrapporsi;
il criterio di esclusività: ciascun oggetto da classificare deve trovare posto in una sola classe; le classi devono escludersi a vicenda e mai sovrapporsi;

Nello specifico, è importante classificare i beni in modo corretto perché un errata voce doganale può portare:

al non rispetto della normativa doganale,
al pagamento minore o superiore di dazi,
ad errori nella determinazione dell’origine preferenziale e non preferenziale,
a violazioni di natura extra tributaria,
e anche ad errori nell’indicazione delle aliquote IVA o accise.
Il sistema armonizzato, la nomenclatura combinata e la TARIC

Da dove è nata la tariffa doganale? Il primo gennaio 1988 è entrata in vigore la convenzione internazionale sul sistema armonizzato di designazione e codificazione delle merci; convenzione che conta ad oggi 144 parti contraenti. Il Sistema Armonizzato è un linguaggio universalmente condiviso, è un codice di classificazione intellegibile in tutto il mondo il cui obiettivo è quello di uniformare le procedure di classificazione così da ridurre le barriere negli scambi commerciali. Il SA segue un criterio logico fondato sul grado di trasformazione/elaborazione del prodotto.

Questo significa che quando si sfoglia la tariffa doganale si può notare che sottostà un filo conduttore che parte dalle materie prime, passa al semilavorato e si conclude con il prodotto finito. Facendo un semplice esempio: il capitolo 6 comprende gli alberi, il capitolo 44 il legno ed infine il capitolo 94 i mobili in legno quindi il prodotto concluso e lavorato dalla materia prima. Il sistema armonizzato definisce un livello di sottovoce a sei cifre, condivise a livello internazionale.

A seguito dell’intensificarsi dei traffici commerciali e all’immissione di nuovi prodotti nel mercato dal sistema armonizzato sono nate la Nomenclatura Combinata e la tariffa integrata comunitaria, capaci di classificare una più estesa e specifica area di beni. La nomenclatura combinata riprende la nomenclatura del sistema armonizzato e le sue suddivisioni comunitarie, denominate “sottovoci NC”. Ciascuna sottovoce della nomenclatura combinata comporta un codice numerico ad otto cifre. La tariffa integrata comunitaria, anche chiamata TARIC, rappresenta invece uno strumento d’informazione fondamentale per gli operatori la cui attività si basa sugli scambi internazionali.

Questo perché tale tariffa contiene misure comunitarie relative alle importazioni e, eventualmente, alle esportazioni ed al commercio tra gli Stati membri. Nello specifico la TARIC identifica le misure applicabili all’import e all’export: si parla quindi di misure tariffarie, misure agricole (come i dazi addizionali sugli zuccheri), misure di politica commerciale (come i dazi antidumping) e restrizione all’import o all’export. Le sottovoci TARIC sono identificate con la nona e la decima cifra, che, unitamente ai numeri di codice del sistema armonizzato e della nomenclatura combinata, formano i numeri di codice TARIC.

Riassumendo

Quando si parla di classificazione doganale è necessario ricordarsi dell’esistenza di due contesti:

il contesto multilaterale che comprende il codice doganale a 6 cifre valido quindi a livello internazionale;
ed un contesto unionale che comprende il codice doganale a 10 cifre valido quindi a livello dell’Unione Europea.

Sono quindi 4 livelli gerarchici di carattere internazionale e due di rango unionale.

La classificazione doganale

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